Nasce "ALEPH"

Il nuovo progetto d’arte universale di Alessandro Giorgetti
Dopo otto anni di silenzio creativo, l’artista visionario Alessandro Giorgetti torna con un’opera totale: Aleph, un progetto d’arte che esplora l’universo interiore ed esteriore attraverso tele, sculture ed esperienza. sensoriale.Milano, Giugno 2025 –A distanza di otto anni dal progetto L’Ottavo Chakra, l’artista multidisciplinare Alessandro Giorgetti rompe il silenzio con un nuovo e ambizioso percorso artistico: Aleph. Un progetto universale che nasce da un momento intimo e familiare, per diventare un viaggio collettivo dentro la percezione, la memoria e l’essenza dell’esistenza.Il punto di partenza? Un pomeriggio sul divano, il consiglio di un figlio, e una lettura: L’Aleph, il celebre racconto di Jorge Luis Borges. In quelle pagine, un uomo scopre nella cantina dell’amico una sfera luminosa che contiene, in un solo punto, l’intero universo. Un’esperienza totalizzante, visiva e spirituale, che scuote profondamente l’artista. «Mi sono sentito risvegliato, folgorato. Quella notte ho ordinato tele nere. Dovevo partire dal buio, per cercare una nuova luce.»Nasce così un flusso creativo inatteso, viscerale. Una produzione artistica intensa e carica di emozione, che prende la forma di:8 grandi tele principali realizzate con tecniche miste e colori a olio inediti ricchi di magia.8 piccole opere, “I Particolari”, che approfondiscono frammenti visivi8 sculture in resina, “Dettagli personali”, rappresentazioni tattili e intime1 tela speciale, “Non ricordo”, dedicata all’impossibilità di trattenere il tutto.Le opere saranno esposte in un modo mai visto prima, in un ambiente evocativo: una cantina completamente al buio, illuminata solo da torce speciali, per offrire un’esperienza immersiva e simbolica. Come nel racconto di Borges, l’Aleph non si guarda soltanto: si vive, si percepisce, si attraversa.«In quel buio cercavo la luce. E l’ho trovata. Aleph è ciò che ho visto. O meglio, ciò che sono riuscito a ricordare.»ALEPH si presenta come un’esplorazione spirituale e artistica, in cui memoria, frammentazione e percezione convergono per generare un impatto profondo nel pubblico.È un’arte che non chiede di essere compresa, ma sentita.Un’esperienza che, come l’Aleph, contiene il tutto. Anche ciò che non si può raccontare.
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